Rete ospedaliera regionale approvata, proposta di Coltraro per il “Muscatello”
AUGUSTA – Lo scorso 4 aprile è arrivato il via libera definitivo alla nuova rete ospedaliera regionale dal ministero della Salute, ultimo passo previsto dall’iter dopo l’approvazione in commissione Sanità all’Ars. Come già anticipato in occasione dell’approvazione palermitana, l’ospedale “Muscatello” di Augusta diventa un unicum regionale, classificato come “presidio sanitario in zona disagiata ad alto rischio ambientale”.
Tra i diversi parlamentari regionali intervenuti a seguito dell’approvazione, tra chi esulta e chi polemizza, il capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, Giambattista Coltraro, che giudica “sicuramente una buona notizia” il mantenimento di tutti i presidi ospedalieri della provincia, formula una proposta inerente proprio al nosocomio augustano.
Premette che “ora serve anche ottimizzare e diversificare l’offerta sanitaria pubblica“, poiché “il successivo step, infatti, deve essere quello di garantire agli utenti locali servizi che soddisfino i bisogni di cura specifici dei pazienti residenti in un’area ad alta contaminazione ambientale, dove si registra ogni anno l’incremento di neoplasie e dove vengono diagnosticati sempre più casi di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, che necessitano di interventi e terapie all’avanguardia e mirate“.
Quindi la proposta di Coltraro: “Ritengo che l’ospedale d’area disagiata quale il “Muscatello” di Augusta possa diventare centro di riferimento per la genetica di base e oncologica, di cui allo stato attuale è presente un ambulatorio di consulenza, creando un rapporto sempre più produttivo con il Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, che per la Sicilia orientale in materia ha funzioni di coordinamento e magari istituire un nuovo centro di supporto all’Autismo infantile e adulto, facendo leva sulle grandi competenze acquisite in questi anni dall’équipe medica di neuropsichiatria infantile di Siracusa che fa riferimento al dottore Francesco Sciuto e alla dottoressa Paola Iacono, magari sperimentando quelle terapie in Italia alternative già applicate come protocolli formali in altri Paesi, come l’America”.
Il parlamentare regionale conclude: “Credo che la qualità e la diversificazione della carta dei servizi offerti siano più importanti della quantità di quelli che magari si erogano in duplicato, così facendo si potrà anche contenere la migrazione sanitaria anche da una provincia all’altra, offrendo assistenza a chilometro zero, che è quella che serve alla popolazione, che oggi più che mai necessita di essere curata sotto casa, perché non può permettersi spostamenti. Per questo mi auguro che al più presto venga superato il problema della collocazione del nuovo ospedale del capoluogo”.