Ridimensionamento festa Immacolata, le confraternite: “Non siamo coreografia”
AUGUSTA – Alla vigilia dell’apertura del Giubileo straordinario della misericordia, le Confraternite di Augusta esprimono amarezza per la cancellazione degli appuntamenti legati alla festa dell’Immacolata, che prevedeva il coinvolgimento di tutte le realtà ecclesiali, civiche e sociali della Città. Contestualmente, criticano chi ha motivato tale ridimensionamento del programma come eliminazione della “semplice coreografia” o dello “spettacolo”.
La replica di fatto delle Confraternite di Augusta, affidata a una nota congiunta, parte proprio dalle giustificazioni addotte: “Sarebbe questa la voce autorevole che ha sentenziato le motivazioni della cancellazione di un programma che negli anni scorsi è stata una occasione di aggregazione che vedeva riuniti attorno all’altare tutti i sacerdoti della città, le aggregazioni laicali, Confraternite e Terz’Ordini per una festa che era praticamente scomparsa? Basti pensare che l’ultima processione risaliva al 1967! La concelebrazione di tutto il clero della città era quindi spettacolo o semplice coreografia?“.
Una festa, quella dell’Immacolata, che non prevedeva fuochi, luminarie, banda o spettacoli. Si apprende, infatti, che sono stati cancellati la processione dell’Angelus, il trasferimento del simulacro in chiesa Madre per il novenario, la “Giornata sacerdotale” che coinvolgeva tutto il clero locale, i parroci e l’Arcivescovo che presiedeva l’Eucarestia, la processione del Vespro nel giorno della festa liturgica con il simulacro che faceva ritorno nella chiesa della Grazia.
Prosegue la nota congiunta: “Oggi tutto questo viene meno e sembra avere una motivazione che può essere ricercata in quello che nella Chiesa è considerato un atteggiamento in odium fidei“. Quindi, intervengono i governatori delle stesse confraternite cittadine.
Concetto Lombardo, governatore della Confraternita di S. Giuseppe asserisce: “Fa piacere che si ricordi che la festa dell’Immacolata era scomparsa da quasi mezzo secolo; risulta quanto meno strano e sintomatico che si parli di tradizione ridisegnata con l’apporto coreografico delle Confraternite ma, è bene aggiungere, anche dei Terz’Ordini che di quella coreografia facevano parte; ed è pur vero che sia le Confraternite che i Terz’Ordini fossero in quegli anni il fulcro della vita parrocchiale“.
Prosegue con durezza: “Se ne faccia una ragione chi allude maliziosamente al ripristino della tradizione, specie chi di tradizioni ne inventa una ogni anno, le Confraternite sono ancora e saranno sempre il fulcro non solo della vita parrocchiale ma ancora meglio di quella cittadina; in compenso la coreografia delle Confraternite è sempre quella ricevuta dalla fede dei nostri padri e non prevede la sostituzione delle secolari mantelline con lunghi mantelli di ispirazione mariana (frustrazione per non poterne indossare di più importanti ?), questi sì anche coreograficamente insensati e privi di qualsiasi attinenza alla tradizione tranne che a quella personale fatta a proprio uso e consumo; nulla da commentare, infine, sui presunti articoli deliranti dato che tale affermazione proviene da una specialista della materia”.
Segue l’intervento di Domenico Di Grande, governatore della Confraternita di Maria SS. Annunziata: “Spiace che una festività che dovrebbe unire è stata snaturata divenendo, senza alcuna motivazione, pretesto per indurre alla divisione; a chi giova tutto questo?“.
Poi, il governatore della Confraternita di Maria SS. Odigitria, Antonino Arena, aggiunge: “Come Confraternite ci siamo puntualmente adoperati per garantire il rispetto delle nostre significative tradizioni; abbiamo aggiornato i nostri Statuti uniformandoci alle indicazioni della Chiesa e del nostro Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, che ha avuto modo di conoscere e apprezzare, unitamente a Padre Angelo Lipari, suo delegato per le Confraternite di Augusta, la nostra missione nella realtà locale e diocesana“.
Conclude Giuseppe Carrabino, quale coordinatore delle Confraternite: “Mi piace ricordare che il nostro operato è stato sempre in sintonia con la Chiesa; nessuna delle nostre realtà è stata oggetto di procedimenti di scioglimento o ammonizioni da parte dell’Autorità religiosa, procedimenti che invece riguardano uomini e aggregazioni che non hanno nulla a che vedere con le Confraternite“.
Chiudendo con due interrogativi: “La comunità locale si interroga sui motivi pastorali che hanno determinato siffatte decisioni? È vero che questa cancellazione si inserisce in un più vasto programma che mira a rivedere le antiche tradizioni del centro storico?“.