Rischio sismico, cosa si cela nel mare di Augusta? Il vulcanologo Marco Neri oggi al municipio
AUGUSTA – Il mare di Augusta ha da sempre fatto la fortuna di questo lembo di terra e dei suoi abitanti, ma cela anche qualche segreto non proprio “gradevole”. Se è noto che la Sicilia orientale è nel suo complesso una delle zone a maggiore rischio sismico dell’Italia, pochi sanno che le zone dove sono generati questi sismi si trovano proprio celate nei fondali marini del mar Ionio.
Si tratta di faglie sismogenetiche, cioè fratture della crosta terrestre che, quando si muovono, sono capaci di produrre terremoti e maremoti devastanti. Si trovano poco al largo della linea di costa, di fronte a Catania, Augusta, Siracusa, Capo Passero, fino a lambire l’Isola di Malta. Un sistema di faglie molto pericoloso, lungo oltre trecento chilometri, che con il suo movimento causa uno scalino nel fondale marino profondo fino a 3.000 metri. Una scarpata immensa, ma impossibile da osservare proprio perché celata dalle acque dello Ionio. Ecco perché, per Augusta, il rischio sismico viene “dal mare”.
Di queste importanti faglie sismogenetiche, del loro funzionamento e più in generale delle attività sismiche e vulcaniche che avvengono in Sicilia orientale, ne parlerà questo lunedì pomeriggio il vulcanologo augustano Marco Neri, primo ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – sezione di Catania, Osservatorio Etneo, in occasione di un convegno che si terrà alle ore 17,30 nel salone “Rocco Chinnici” del Municipio.
L’incontro pubblico è organizzato dal Comune di Augusta, con la presenza del sindaco Cettina Di Pietro e dell’assessore alla cultura Giusy Sirena, e dalla Commissione comunale di storia patria, con il neo presidente Giorgio Casole. L’intento è quello di fornire un quadro semplice ma esaustivo sul rischio sismico e geologico che caratterizza il territorio augustano, evidenziandone la vulnerabilità ma indicando anche la strada da seguire per mitigare l’impatto di fenomeni naturali potenzialmente devastanti.
(Nella foto in evidenza: tratto del litorale augustano)