Rischio sismico, interrogazione all’Ars sui progetti di prevenzione comunali
AUGUSTA – Dopo l’ennesima scossa devastante subita dalle popolazioni del Centro Italia, in uno sciame sismico sempre più esteso, la prevenzione del rischio sismico sta tornando, opportunamente, d’attualità. Nel 2009 lo Stato ha istituito un fondo destinato alla prevenzione del rischio sismico, co-finanziando studi di microzonazione sismica (legge n. 77 del 2009), studi attraverso cui si caratterizzano le zone di territorio suscettibili di amplificazione locale delle onde sismiche e le zone soggette a instabilità (frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno).
Ricordiamo che il Comune di Augusta, come altri comuni dodici comuni del Siracusano, non si è mai dotata di tali strumenti di prevenzione, nonostante il tragico e recente terremoto del 1990.
Il deputato regionale di Sicilia democratica Giambattista Coltraro ha annunciato in data odierna che promuoverà un’interrogazione all’Ars per conoscere “quanti e con quali progetti i comuni siciliani hanno concorso alla ripartizione dei contributi relativi all’annualità 2015 per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, disciplinati dall’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile 9 maggio 2016, n. 344, adottata in attuazione dell’articolo11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77“.
In Sicilia, infatti, secondo le tabelle della ripartizione delle risorse, pare che siano stati destinati 2 milioni e 233 mila euro per indagini di microzonazione e Cle, ovvero analisi della Condizione Limite dell’Emergenza (Cle), nonché 17 milioni e 307 mila euro per Interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico per finalità di protezione civile o rilevanti in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso, nonché Interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o demolizione e ricostruzione degli edifici privati.
Coltraro afferma: “Purtroppo in Italia si agisce, come la cronaca dei terremoti al centro del Paese insegna, sul post-sisma, quindi sulla ricostruzione che sicuramente grava sulle tasche degli italiani molto più di quanto farebbe la corretta prevenzione. Inoltre, una ricostruzione per quanto scrupolosa, non potrà mai restituire alle comunità i beni monumentali e artistici che la terra che trema riduce in macerie e nemmeno il bagaglio di memoria che le case, tramandate da generazioni in generazioni custodiscono”.
Il parlamentare regionale conclude: “Sarà mio compito verificare quanti enti territoriali, in particolare nella provincia di Siracusa, ad alto rischio sismico ed industriale, hanno presentato progetti di prevenzione e vigilare altresì sullo stato di avanzamento degli stessi, poiché ogni passo avanti nella prevenzione che viene compiuto, significa: garantire l’incolumità dei cittadini, limitare danni futuri, risparmiarsi eventuali interventi di recupero o ricostruzione”.