Sarah Marturana eletta presidente del consiglio comunale, assenti mezza opposizione e l’amministrazione
AUGUSTA – Da vicepresidente a “presidente in pectore”, come alcuni consiglieri di opposizione l’hanno appellata nella scorsa settimana di fuoco sulle convocazioni “frettolose” (vedi articolo), a presidente eletta del Consiglio comunale di Augusta. Ce l’ha fatta la pentastellata Sarah Marturana a raggiungere lo scranno più alto del civico consesso, seconda carica istituzionale della città, dopo le dimissioni da vicepresidente presentate questo martedì mattina e che hanno consentito al consigliere anziano Giuseppe Di Mare di dirigere i lavori dell’aula.
Marturana è stata la prevista espressione della maggioranza pentastellata, eletta a scrutinio segreto con 16 preferenze (unico assente tra i banchi del M5s il consigliere Uccio Blanco), pertanto senza che si siano manifestati i ventilati “mal di pancia”. Ipotesi di “dissenso” interno seccamente smentite in una nota serale dal capogruppo Roberto Casuccio, affermando che “la compagine del M5s naviga come una corazzata in mari sicuri” e ribadendo che “all’interno del gruppo consiliare non vi è alcuna manifestazione di dissenso” e che “pertanto, non esiste nessun consigliere dissenziente così come paventato“.
Sul fronte dell’opposizione, presenti i soli consiglieri Giuseppe Di Mare, Salvo Aviello, Angelo Pasqua, Biagio Tribulato e Giuseppe Schermi, che verosimilmente per la presidenza hanno espresso i quattro voti per Tribulato e il voto per Fichera. Come avevano annunciato, in caso non venisse accolta la richiesta di posticipare la data di convocazione, gli altri due gruppi consiliari di minoranza non hanno preso parte ai lavori, dopo aver comunque messo per iscritto le proprie rimostranze sulle procedure di convocazione adottate da Marturana in un esposto indirizzato al prefetto e al procuratore della Repubblica di Siracusa (vedi articolo).
L’elezione di Sarah Marturana, la terza presidenza del M5s dopo i dimissionari Patti e Fichera, accolta dall’applauso dell’aula, si è svolta, come l’intera seduta “monotematica”, in assenza dell’Amministrazione pentastellata, aspetto evidenziato nell’intervento del consigliere Tribulato.
Ringraziando chi l’ha preceduta, la neo presidente ha più volte ribadito la centralità del regolamento, offrendosi quale “garante, collante, nei limiti del possibile“, ammettendo che “comunque questo Consiglio comunale è stato molto difficile sia nella gestione che nelle interazioni tra i presenti, quindi può essere una sfida personale“.
Ancora un’apertura dichiarata, rivolta in particolare ai gruppi di minoranza: “Nella prossima capigruppo che convocherò, cercherò di mettere le basi per le modalità di gestione del Consiglio comunale. Fermo restando che ci sono i regolamenti, ritengo che sia buona prassi comunque provare a trovare insieme una unione di intenti e un giusto compromesso“.
Il richiamo più forte è al “rispetto“, nei confronti del regolamento e delle “opinioni di tutti“, su cui la presidente sarà “molto ferma e integerrima, ma non fiscale“, e infine alla “autonomia” del Consiglio comunale.