Sciopero della fame in trasferta per la riapertura del teatro comunale. È scontro con l’assessore
AUGUSTA – Il 22 giugno era la data annunciata dall’assessore ai Lavori pubblici, Roberta Suppo, cinque mesi fa, per la riapertura del teatro comunale, nella cittadella degli studi. L’impegno veniva assunto dopo un giorno e mezzo di sciopero della fame di due giovani, Manuel Mangano e Ruben Aparo, il primo segretario dei giovani del Pd e presidente dell’associazione “Bella storia” e il secondo studente liceale. Questi ultimi, che si trovano in viaggio e in questi giorni a Milano, hanno quindi reso noto a mezzo comunicato di aver ripreso la medesima forma di protesta, ieri mattina.
Si tratterebbe di un ritardo di qualche giorno rispetto all’impegno assunto allora dall’assessore, poiché per il 26 giugno è fissato il collaudo definitivo, dopo l’avvenuta esecuzione dei lavori di completamento dell’impianto elettrico e antincendio. L’assessore Suppo ha lamentato il disinteresse in questi cinque mesi dei due giovani rispetto alla questione da loro stessi sollevata della fruizione del teatro comunale, chiuso e inservibile da anni, ritenendo la vicenda una strumentalizzazione.
Oggi Mangano e Aparo, sempre da Milano, affermano di voler proseguire con lo sciopero della fame: “Negli anni sono stati molti i proclami da parte di numerosi personaggi politici della nostra città, ma noi siamo stati i primi a metterci davvero in gioco in prima persona senza alcun interesse o secondo fine – sostengono in un comunicato congiunto – per cui non permettiamo alcuna lezione di moralità o interpretazione delle nostre intenzioni da parte di chi non riesce a cogliere il semplice amore nei confronti della nostra cittadina“.
“Ricordiamo inoltre all’assessore che in quanto non appartenenti al personale tecnico del comune della nostra città non siamo tenuti a seguire l’iter dei lavori, piuttosto ci auguriamo, come siamo certi che sia, che il nostro rappresentante istituzionale, la giunta comunale appunto, abbia provveduto a seguirne passo passo l’andamento. La nostra contestazione – concludono Mangano e Aparo – si basa su ciò che è evidente a tutti: nonostante i proclami che durano da tre anni nulla è cambiato, il teatro comunale continua a rimanere chiuso al pubblico e si continua a rimandarne di giorno in giorno l’apertura, proprio per questo motivo, per stimolare gli enti comunali di competenza a prevederne la riapertura, riteniamo non sia più possibile accontentarci di promesse a cui però non viene dato seguito. Pertanto ci riteniamo costretti a continuare il nostro sciopero della fame fino all’apertura al pubblico di questo bene così prezioso per la nostra città”.