Smartphone e tablet da vietare ai bambini, presentato ddl all’Ars
PALERMO – Con l’intento di frenare la diffusione di certi dispositivi digitali e videogiochi tra i più piccoli, il deputato all’Ars del M5s, Carlo Gilistro, pediatra siracusano prestato alla politica, ha redatto un disegno di legge regionale.
Si tratta, precisamente, di uno schema di progetto di legge da proporre al Parlamento nazionale, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto della Regione siciliana, recante disposizioni in materia di impiego di dispositivi digitali, funzionanti tramite onde a radiofrequenza, e di videogiochi da parte di minori di anni 12.
Il ddl è stato presentato in conferenza stampa stamani a Palazzo dei Normanni, insieme ai deputati regionali Nuccio Di Paola e Antonio De Luca, rispettivamente coordinatore regionale e capogruppo del M5s all’Ars, e a Salvatore Nocera Bracco, medico e facilitatore dialogico.
“Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti. E ancora, disturbi del sonno, alterazione dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento o quasi dei rapporti sociali. Possono essere questi e tanti altri – si legge nel comunicato stampa – i contraccolpi all’uso sconsiderato di smartphone, videogiochi e altri dispositivi digitali da parte dei bambini molto piccoli e degli adolescenti“.
Pertanto, nel testo del ddl si prevede il divieto di utilizzo di tali dispositivi nei primi 3 anni di vita, l’utilizzo graduale e per non più di un’ora al giorno nella fascia di età da 4 a 6 anni, l’utilizzo non superiore a tre ore al giorno nella fascia di età da 6 a 8 anni, l’utilizzo non superiore a quattro ore giornaliere nella fascia di età da 9 a 12 anni. Dai 4 ai 12 anni, comunque, esclusivamente sotto la supervisione di un adulto, di un genitore o di chi ne fa le veci.
La violazione di tali divieti e limitazioni, se accertata da parte dell’autorità giudiziaria, sarebbe punita con l’ammenda da 150 euro a 500 euro, determinata in base alla gravità della violazione.
“Siamo consapevoli – riconosce Gilistro – che un divieto del genere è difficile da fare rispettare e quindi da sanzionare: ma la nostra vuole essere soprattutto una provocazione, un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori che molto spesso scambiano un cellulare per un baby-sitter e per tenerli buoni affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un pad, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica”.
“Se i genitori fossero informati dei pericoli a cui espongono i propri bambini – sottolinea il deputato regionale e pediatra – si guaderebbero bene da affidargli queste apparecchiature, che, è bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime se usate bene e alla giusta età, ma che se lasciate in mano a bambini piccoli, e per giunta molto a lungo, possono essere un attentato alla loro salute, provocandogli addirittura disturbi permanenti“.
Il ddl recepisce di fatto la direzione già indicata un paio di anni fa dalla Società italiana di pediatria, che aveva diramato le linee guida sul tema, pubblicate sull’Italian journal of pediatrics, secondo le quali, prima dei 2 anni di età, smartphone e tablet andrebbero vietati, mentre dai 2 ai 5 anni il tempo limite giornaliero dovrebbe essere di 1 ora, con eventuale innalzamento fino a 2 ore dai 5 agli 8 anni.