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Strategie per i porti di Augusta e Catania in un convegno Rotary. Annunziata: “Abbiamo il dovere di creare lavoro”

AUGUSTA – Secondo incontro con Andrea Annunziata, questa volta pubblico, a poco più di ventiquattr’ore dalla conferenza stampa organizzata dal Comune e tenuta sul bilancio del primo anno alla guida della Autorità di sistema portuale (Adsp) unica (vedi articolo). Promotore del nuovo incontro svolto venerdì pomeriggio, sempre nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città, il Rotary club di Augusta, presieduto da Fabrizio Romano, con il patrocinio del Comune di Augusta e dell’Ordine dei chimici della provincia di Siracusa e la compartecipazione dei club giovanili Rotaract e Interact.

Al tavolo dei relatori, oltre ad Annunziata, lo stesso presidente del club service Romano, il sindaco Cettina Di Pietro, che ha portato i saluti, e Davide Fazio, presidente di Unionports, cluster di recente costituzione che raggruppa operatori portuali di Augusta-Catania e Siracusa.

Il presidente dell’Adsp Andrea Annunziata ha rivolto un appello alla stampa, raccontando che, tempo addietro, quando egli presiedeva l’Autorità portuale di Salerno, trovandosi in una sede europea, gli mostrarono un servizio pubblicato “su un giornale che a Napoli vende dieci copie” in cui si vedevano gli agenti della Dia in area portuale; un’immagine del genere, ha sottolineato Annunziata, procura danni per lo sviluppo.

Un appello simile ha rivolto agli ambientalisti, messi sul chi vive per il ventilato progetto di un deposito di Gnl (Gas naturale liquefatto). “In questo momento nel mondo si stanno costruendo trecento navi di oltre trecento metri e vanno a Gnl”, ha precisato Annunziata, che ha rassicurato  ambientalisti e no, che “la modernizzazione delle nostre sedi si può fare, così come si possono coniugare ambiente e sicurezza facendo business”.

Ha quindi rassicurato i giovani che ci può essere un futuro nel porto, perché “noi siamo imprenditori, pubblici imprenditori, con i vincoli che derivano dall’essere pubblici, ma abbiamo il dovere di creare lavoro”, una vera e propria pronuncia di “captatio benevolentiae”, questa di Annunziata, che ha rivendicato le sue radici meridionali e ha sottolineato che i meridionali al nord dimostrano pienamente le proprie capacità, che devono essere messe al servizio del sud, per creare sviluppo in questo territorio della Sicilia orientali che non ha eguali in tutt’Italia: le diversità del porto di Catania dentro la città e del porto di Augusta fuori della città sono una ricchezza anche perché questo territorio è “una miniera da esplorare”, “è una terra vergine”, anche se, ovviamente non mancano le difficoltà, ma se anche le difficoltà sono elevatissime non lo sono mai tanto da superare l’ingegno umano, ha ripetuto più volte durante la conferenza.

Annunziata ha informato l’uditorio d’essersi recato a Miami, in Florida, dove si tiene la più importante fiera al mondo per il settore crocieristico, come rappresentante d’una Adsp che unisce due porti: quello di Catania, dove già attraccano le navi da crociera e quello di Augusta dove potrebbero attraccare. Durante il suo soggiorno negli Usa, Annunziata si è sentito porre dagli imprenditori non domande sul paesaggio ma sulle cosiddette Zes, le Zone economiche speciali, quale potrebbe essere quella di Augusta-Catania e che il governo deve ancora individuare. Annunziata ha pure fatto riferimento a Malta, storico concorrente della Sicilia orientale, rassicurando il folto pubblico che “non siamo in competizione con Malta, la vera concorrenza ci viene dal nord Africa, Malta anzi vuole collaborare con noi, cerca spazio e noi della Sicilia orientale l’abbiamo”.

L’altro relatore, Davide Fazio, spedizioniere doganale e agente marittimo, presidente della neonata Unionports, è stato piuttosto critico quando ha affermato che “il porto di Augusta può essere considerato una banchina con delle bitte”. Inoltre, in merito alle strategie portuali oggetto del convegno, ha ricordato che “per quanto riguarda la Via della seta siamo indietro di trent’anni”, ha detto che “la vera ricchezza c’è quando una nave può scaricare e caricare anche nei luoghi più impensati” e ha auspicato che “noi dobbiamo fare cose che gli altri non fanno, per esempio fare depositi di oli vegetali”.


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