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Svelato il piano termovalorizzatori, Augusta candidata “ideale”?

AUGUSTA – Come scrivevamo a febbraio, a seguito del decreto approvato in sede di Conferenza Stato – Regioni, l’ipotesi di un termovalorizzatore ad Augusta non è soluzione scartata dal governo Crocetta per far fronte alla perenne emergenza rifiuti. Si stima che i rifiuti da smaltire annualmente in Sicilia ammontino ad oltre 700 mila tonnellate l’anno.

Già da Cuffaro a Crocetta non sarebbe mai stata abbandonata l’idea di riconvertire la centrale termoelettrica di proprietà dell’Enel, in fase di dismissione, almeno in parte proprio in termovalorizzatore. A ciò si aggiunga che nel mercoledì appena trascorso è stato presentato a Palermo dal governatore Crocetta e dall’assessore Contrafatto il nuovo Piano regionale dei rifiuti. Glissando sulla distinzione fra termovalorizzatori di nuova generazione ed inceneritori, su cui tecnici e politici hanno riaperto la disputa, pare che i due impianti con maggiori capacità verranno realizzati nel Palermitano e nel Catanese.

Si aprirebbe quindi il capitolo dell’individuazione dei siti “preferibili” per la costruzione degli altri cinque impianti previsti. Nel documento regionale si delineano i requisiti dei territori a cui dare priorità: “aree industriali, aree già ambientalmente compromesse e comunque aree limitrofe ad impianti esistenti o dismessi”. Sembrerebbe quindi che proprio Augusta diventi candidata “ideale”, anche perché l’ubicazione del petrolchimico consentirebbe la realizzazione dell’impianto ad oltre 3 chilometri dal centro abitato, limite previsto dal Piano.

L’impianto, termovalorizzatore o inceneritore, dovrebbe servire allo smaltimento delle circa 90 mila tonnellate annue di rifiuti prodotte dai comuni delle due province di Siracusa e Ragusa. Ad Augusta il sindaco pentastellato Cettina Di Pietro ha espresso in più occasioni contrarietà a questa eventuale soluzione. Il dibattito è aperto.


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