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“Università delle tre età”, successo del primo seminario per conoscere se stessi

unitre-augusta-primo-incontro-conoscere-se-stessiAUGUSTA – Si tratta di un progetto-concorso organizzato per il 2015/2016 dall’associazione “Unitre”, realtà di “volontariato culturale”, come l’ha definita il suo presidente Giuseppe Caramagno, che si pone l’obiettivo di poter coinvolgere gli studenti in argomenti di rilevanza sociale e di poter realizzare una sorta di ponte tra l’innovazione rappresentata dai giovani e l’esperienza dei più grandi.

Il progetto, come già ampiamente esposto in un nostro precedente articolo, prevede quattro incontri il cui macrotema comune, ovvero “Impegno personale per un mondo migliore dovendo essere, amare, donare e servire”, servirà come base dalla quale estrapolare l’argomento principale del seminario in agenda. Al termine del progetto, ad aprile, un concorso a premi riservato alle classi del “Megara” e del “Ruiz”.

Il primo dei suddetti incontri, dal titolo “Conoscere se stessi per realizzare la propria vocazione, in armonia con gli altri e per contribuire a un mondo migliore”, si è tenuto ieri pomeriggio nell’aula magna del 2° Istituto di istruzione superiore “Ruiz”.

Dopo aver ricordato che il 10 dicembre si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani, la docente Angela Gigli, in veste di relatrice, ha evocato i pensieri di diversi grandi della storia, della filosofia e dell’arte. Tra gli aforismi in premessa, quello dello scultore Michelangelo: “Scavando ben a fondo nella nostra personalità rischiamo d’imbatterci in uno sconosciuto”.

La docente ha sostenuto, altresì, la necessità di ascoltare la propria vocazione. Vocazione nel senso letterale di “chiamata”: “In primo luogo siamo chiamati alla vita, siamo chiamati a collaborare in sintonia con gli altri, siamo chiamati ad essere al servizio degli altri, cioè a renderci utili alla società; siamo chiamati a non sotterrare i nostri  talenti; infine siamo chiamati a demolire le torri di Babele che vivono dentro e fuori di noi, torri che sono metafora di negatività e discordia“.

Invitata a esporre le proprie idee ed esperienze, la studentessa di giurisprudenza Giulia Spirio ha definito la conoscenza di se stessi come “un viaggio senza meta”. Ha esordito così: “Conoscere se stessi significa anche conoscere e accettare i propri limiti, credere nelle proprie attitudini anche quando gli altri non credono in noi; nella vita si incontrano tanti ostacoli, è il modo di affrontarli che fa la differenza“.

Poi ha aggiunto: “Ho fatto mia l’espressione “resilienza”, che in psicologia si riferisce alla capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico, e mi sento offesa quando sento dire che ad Augusta c’è solo una gioventù bruciata; non è vero, i giovani sono capaci, innovativi; ci sono tanti Augustani che vincono borse di studio; tutti questi sono spunti fondamentali che ci fanno capire che ad Augusta non c’è solo gioventù bruciata, ma ci sono tanti ragazzi capaci e con voglia di fare“. Con una conclusione che dissimula la giovane età: “A volte è difficile essere se stessi, ma bisogna mettersi in gioco”.

A margine dell’incontro, abbiamo chiesto alla responsabile del progetto, la docente Anna Daniele, una personale riflessione sull’incontro. “Abbiamo iniziato alla grande”, ha detto entusiasta, “perché abbiamo trattato tematiche importantissime, menzionando autori illustri come Michelangelo, Pirandello, Socrate; e poi lo spirito fresco di Giulia che ha invitato i ragazzi a conoscere se stessi, a reagire e a distinguersi dalla massa; i ragazzi devono passare molto più tempo da soli, per sentire quello che viene dal loro profondo”.

Cecilia Casole


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