Politica

Vicepresidenti della prima commissione a propria insaputa: Di Mare si dimette, Tripoli pretende scuse per il passato

AUGUSTA – La questione delle vicepresidenze delle commissioni consiliari, rifiutate dalla minoranza, ha inasprito nuovamente i rapporti tra banchi opposti già nel mese di settembre e trova strascichi polemici anche nel mese in corso, per una disponibilità al dialogo che tra i diversi gruppi prende piede a fasi alterne.

Da settimane, i rispettivi componenti della maggioranza pentastellata procedono all’elezione di consiglieri comunali dell’opposizione alla vicepresidenza della prima commissione consiliare Affari generali, ruolo che di norma, come in tutte le commissioni, viene ricoperto da esponenti della minoranza.

Nella commissione presieduta dalla riconfermata Silvana Danieli, di recente anche vicepresidente del Consiglio comunale, e poi rimodulata nella composizione (attualmente per la maggioranza pentastellata, oltre a Danieli, anche Fichera, Ranno e Russo), sono stati eletti alla vicepresidenza a inizio settembre Biagio Tribulato, presente ma indisponibile all’incarico, a fine mese Giuseppe Di Mare, non solo in sua assenza ma anche a sua insaputa (“senza alcuna preventiva comunicazione e/o avviso“, ha poi scritto in una nota), infine Alessandro Tripoli, in sua assenza e a quanto pare anche a sua insaputa (“Quest’oggi apprendo che non avendo altre alternative e trovandosi con le spalle al muro, la maggioranza grillina, ieri in mia assenza, ha fatto ricadere la scelta sul sottoscritto“, ha reso noto questo martedì).

Di Mare nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni, motivandole con la gestione della presidente Danieli, poiché, a suo dire, “i lavori della prima commissione in oggetto, fin dal suo insediamento, sono sempre stati caratterizzati da un’azione personale e, in alcuni momenti, esclusivi del Presidente, azioni che hanno da sempre creato un clima poco sereno ed ostile a chi si è posto in modo diverso alla scelte prese da chi l’ha guidata“.

Il consigliere Tripoli, ultimo eletto alla vicepresidenza, al momento sceglie di non presentare le dimissioni, optando per un invito al dialogo, con preventiva richiesta di scuse pubbliche su alcune vicende passate, rivolti a tutta la maggioranza pentastellata. “In circostanze normali non nego che la scelta mi avrebbe lusingato, tuttavia, alcuni trascorsi mi lasciano un po’ pensare sul come io, da incompreso e a dir poco emarginato, sempre preso di mira ferocemente dalla maggioranza grillina, adesso sia diventato improvvisamente utile per portare avanti i giochi della maggioranza nel nome della correttezza e della legalità“. A questa premessa, Tripoli fa seguire il ricordo di una vicenda, su tutte: “Certo è che non è facile dare un colpo di spugna su gravi manifestazioni di insofferenza nei miei confronti, sfociati persino nel famoso video di Anonymous, condiviso da tutti i grillini, e poi trovarsi a ricoprire un incarico elettivo voluto proprio dagli stessi componenti della maggioranza“.

Quindi l’appello: “Se la maggioranza non ha più le carte in regola per portare avanti il compito che i cittadini le hanno affidato e si trova alla ‘canna del gas’, e se davvero ha intenzione di coinvolgere le forze di opposizione, piuttosto che imporre i soli numeri per governare, chieda pubblicamente scusa per aver infangato l’immagine di chi onestamente in questa città ha fatto sempre politica al servizio della stessa e dei suoi cittadini e convochi immediatamente tutte le forze politiche, per riaprire un dialogo che sblocchi questa incresciosa situazione di stallo creatasi all’interno delle commissioni e del consiglio“.


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